Videorelazione a cura del Dott. Maurizio Santoloci (febbraio 2014)
Il sistema di tutela penale nel nostro ordinamento giuridico in campo ambientale - da sempre - manifesta una cronica carenza di specifici ed importanti reati (soprattutto delitti) per prevenire e reprimere i crimini dilaganti nel settore - oggi quasi sistematicamente peraltro al confine diretto con i reati a danno della salute pubblica - e comunque ogni altra illegalità diffusa a diversi livelli. Da molti anni si presentano progetti a livello politico per approvare un pacchetto di delitti ambientali, ma poi di fatto nessuna innovazione in tal senso viene varata e le sanzioni di settore restano immutate (reati contravvenzionali, pochissimi delitti e molto frequentemente addirittura sanzioni amministrative). L'ultima grande occasione per far evolvere questa situazione è stata offerta dal recepimento della Direttiva 2008/99/CE che prevedeva la necessità per gli Stati membri di attivare sanzioni penali efficaci, proporzionate e dissuasive. Molti hanno sostenuto che in seguito a tale recepimento, attuato con il D.Lgs n.121/2011, finalmente sono entrati in vigore nel nostro Paese importanti reati ambientali. In questa videorelazione il Dott. Maurizio Santoloci esamina gli aspetti sostanziali delle norme derivanti dal D.Lgs n.121/2011 in relazione ai temi proposti dalla Direttiva, chiedendosi se realmente è stata dunque attivata una reale ed efficace novità per la tutela dell'ambiente a livello giuridico. Una analisi significativa e concreta, priva di ogni contorno astratto e filosofico, dello stato generale del sistema di tutela penale ambientale nel nostro ordinamento giuridico.